Very important in Il ladro di merendine are the female characters. The reader meets Livia, Montalbano’s fiancé already in the first pages. Other female characters are Karima (a prostitute and house cleaner but also sister of Tunisian terrorist Ahmed Moussa, and mother of little François), Aisha (Tunisian “grandmother” of François while Karima is at work), Clementina Vasile Cozzo (a retired ex-primary school teacher), Mrs. Cosentino (wife of guardia giurata Cosentino, very hospitable), the Piccirillo (mother and daughter who are “arrested” by Montalbano) and Antonietta Palmisano (widow of Lapecora).
CAPITOLO 11
Montalbano va dal vice-questore Valente. Insieme vanno a interrogare la signora Pipìa Ernestina vedova Locicero, a Mazàra, che affittava una camera ad Ahmed Moussa, solo perché aveva un sacco di soldi e non perché era “un vero omo d’educazione fina”. (p.129)
Nella camera di Ahmed trovano un biglietto aereo Roma-Palermo. Il passaporto non lo trovano né sul cadavere né nella sua stanza. Montalbano e Valente parlano col professore Rahman, un intermediario tra gli africani e le autorità di Mazàra. Dice che Ben Dhahab era un giornalista incognito mandato da Tunisi. Dopo la sua morte ha telefonato al giornale per informare il direttore della sua morte, e invece il direttore gli ha riferito che Dhahab si trovava nella stanza accanto. Quindi il morto gli aveva dato un nome falso.
Spaventatissimo, Rahman dice ai due che Ahmed Moussa era un terrorista e un assassino di bambini. Non voleva accettare il fatto che aveva aiutato un feroce terrorista. Montalbano e Valente insieme lavorano su quello che è potuto accadere sul peschereccio. Si pongono molte domande: di sicuro la storia è diversa da quella raccontata dalle persone che c’erano sopra il peschereccio.
Capitolo 12
Il capitolo apre con due istanti comici:
1. Livia non bada affatto a Montalbano durante la sua lunga assenza. Intanto si diverte con Francois;
2. Al suo ritorno verso Vigàta sua macchina rimane senza benzina e Montalbano deve chiedere l'aiuto a due carabinieri.
Ritornato a Vigàta parla con il geometra Giuseppe Finocchiaro che dice di conoscere Karima e che andava a pulire da lui il martedì, e dal professor Paolo Guido Mandarino il sabato. Comicità anche qui: quest'ultimo voleva che Karima lo lavasse.
Al commissariato Montalbano parla anche con il ragionier Vittorio Pandolfo: Karima veniva a pulire anche a casa sua. Tariffa fissa. I clienti di Karima appartengono tutti a una classe di professionisti: ragioniere, negoziante, preside di scuola, geometra, perito agronomo, professore. Erano anche di "una certa età vedovi o scapoli". (p. 146)
Montalbano calcola che Karima guadagnava a tempo pieno circa 3 milioni 400 mila ogni mese.
Altra cosa inaspettata: viene a parlare con Montalbano al commissariato Don Alfio Jannuzzo. Gli dice che aveva visto Karima in una BMW metallizzata con un uomo (Fahrid, il pseudo-nipote di Lapecora). Tira fuori anche il numero di targa!
Montalbano telefona al Questore per sapere il nome e l'indirizzo del proprietario.
Capitolo 13
Si inizia con Montalbano e Livia a casa loro. Niente d'importante tranne la gelosia di Montalbano che si sente rivale di Mimì. Livia diventa sempre più affezionata a Francois. Il bambino cerca di scappare per trovare sua madre ma Montalbano lo raggiunge. Segue un momento molto bello: il bambino FranVois e Montalbano si parlano. Anche Montalbano aveva perso sua madre da piccolo.
Vedendo Francois giocare con un puzzle il commissario viene illuminato e scappa subito in commissariato. Chiama nel suo ufficio il bigliettaio della corsa Fiacca-Vigàta, Lopipàro. I sospetti di Montalbano si concentrano ora sulla vedova Lapecora che si mette al centro dell’attenzione per colpa della sua avarizia. Invece, il giovedì dell’uccisione di suo marito doveva passare inosservata.
A casa di Montalbano arriva anche Aisha, legatissima a Francois.
Montalbano chiede a Fazio di prendere una tazzina dalla casa della vedova Lapecora mentre lei sta a casa di sua sorella, e di avere il coltello che ha ucciso Lapecora.
Il vice-questore Valente telefona a Montalbano e gli chiede di venire a Mazara. Ha delle informazioni su quello che è successo sul peschereccio quando hanno ucciso il tunisino.
Capitolo 14
Valente e Montalbano interrogano il comandante e proprietario del motopeschereccio Santopadre, Angelo Prestia. Quando Montalbano capisce che Prestia non parla, esce con la trovata del tranello, inventando una storia, per far parlare Prestia. Prestia gli dà il biglietto di visita del commendador Mario Spadaccia a Trapani, capo di Gabinetto. Valente e Montalbano capiscono che di mezzo c’è qualcosa che puzza.
In poco tempo Montalbano escogita un piano: Aisha deve ritornare a Montelusa, Francois deve sparire e Livia ritornare a Genova. Tutto questo al più presto e se possibile di nascosto da chi sta a Roma.
Montalbano riferisce a Valente le cose come potrebbero essere andate: Moussa è fratello di Karima ed è stato ammazzato dai tunisini che avevano un accordo con i Servizi italiani. Magari tramite l’aiuto di Fahrid pure. L’ufficio di Lapecore era usato come copertura per il movimento di Ahmed. Francois è un testimone importante perché può riconoscere Fahrid e perciò Montalbano lo protegge. Montalbano si mette da fare per tirare allo scoperto i responsabili. Adesso esce chiaro che c’è un collegamento tra l’uccisione del tunisino sul peschereccio e quella di Lapecora. Karima a quest’ora dovrebbe essere stata già uccisa da Fahrid secondo il commissario.
Capitolo 15
Ancora Livia e Montalbano. Livia 33 anni, Montalbano quasi 45. Livia vuole sposarsi e sa che Montalbano scappa sempre. Gli dice che vuole a tutti i costi FranVois. Il racconto alterna tra parti che hanno a che fare con il lavoro di Montalbano (i due casi, quello di Lapecora e quello del tunisino ucciso), e altre che hanno a che fare con la sua vita privata (Livia e relazione con suo padre).
Montalbano agisce anche quando dovrebbe dormire, la notte. Sotto falso nome di un giornalista del Corriere della Sera telefona al Prefetto di Trapani e capisce che lui è pulito, e che invece il commendador Spadaccia non lo è. Telefona a Mimì e scopre che Francois è al sicuro da sua sorella a Calapiano.
Chiama il telecronista Nicolò Zito che viene a casa di Montalbano con una piccola macchina da presa che la pone in un luogo nascosto per registrare. Ritornato in commissariato viene informato da Fazio che Aisha è stata assassinata. Montalbano prende il libretto al portatore dalla casa di Aisha, va dal notaio Cosentino, e gli chiede di vincolare i soldi per poi andare in possesso di Francois appena raggiunge l’età maggiore.
Montalbano ordina a Fazio e Gallo di andare al funerale di Lapecora e poi al cimiterio chiedere alla vedova di seguirli in commissariato.
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