Wednesday, January 23, 2013

Per non dimenticare - Not to forget


DACHAU

Visita non pianificata
questa a Dachau.
Un’aria pesante
pende da centomila cipressi.
Entro dal cancello principale
e si apre di fronte
un largo spazio-cimitero
monumento che grida nel silenzio:
Vergogna! Vergogna! Vergogna!
Dolore! Dolore! Dolore!
Pace! Pace! Pace!

I miei passi emettono echi
di passi passati che pestarono
questi corridoi funesti.
Oggi sono solo un visitatore di passaggio
tutto carne, tutto vivo;
ieri si entrava e non si usciva.

Sui ciottoli ho scorso i nomi
di migliaia di anime sfortunate;
ogni ciottolo ha una voce che
sussurra parole-preghiere
e esorta l’uomo di oggi
a ricordare, a non dimenticare,
a creare un futuro-tela a colori
non piú in bianco e nero.

Cammino a testa bassa,
respiro lento come segno di rispetto.
Vorrei tanto piangere, disperarmi…
Vorrei che le ciminiere assassine
emanassero arcobaleni
non piú ceneri e fumo nero!

Dachau, 14/08/2012 9.45-10.45 a.m.


DACHAU 

An unplanned visit
this at Dachau.
Heavy air
hangs from a
hundred thousand cypress trees.
I pass from the main gate
white as a ghost
and in front of me opens
a wide space, cemetery like,
a monument that shouts in silence:
Shame! Shame! Shame!
Pain! Pain! Pain!
Peace! Peace! Peace!

My footsteps echo the sound
of past footsteps
which tread on these dismal corridors
and on the pebbles, millions of them,
I’ve read the names of millions of unfortunate souls.
Today I am only a passer-by
alive and kicking;
yesterday one got in here but not out!

I walk head bowed
I breathe slowly as a sign of respect
I want to cry, despair…
Every pebble has a name and a voice
whispering  words and prayers
exhorting today’s mankind
to remember, not forget,
create a future canvas in colour
no more in grey and black.

I wish that the assassin chimneys
emit rainbows,
no more ashes and black smoke!

Dachau, 14/08/2012 9.45-10.45 a.m.