È stato presentato sabato scorso a Venafro il nuovo libro –uscito dalla tipografia solo pochi giorni fa – dello scrittore Amerigo Iannacone, il cui titolo è “Matrioska e altri racconti” (ed. Eva, Venafro 2011, pp. 88, € 8,00).
Di notevole spessore gli interventi dei relatori Giuseppe Napolitano, poeta e operatore culturale, prefatore del libro, Aldo Cervo, scrittore e critico letterario, Daniele Lombardi, scrittore. Coordinatrice Luisa Impinto, che ha fatto anche un interessante intervento critico sul libro.
«Possiamo leggere “Matrioska”, il primo racconto, – ha detto tra l’altro Napolitano – come emblematico dell’intera raccolta. Molto efficace appare l’incastro di una situazione in un’altra e in un’altra dimensione (quella onirica) che a sua volta ne schiude un’altra ancora... Ancor più rimarchevole è lo scivolare continuo del reale nell’irreale (inteso come sogno: reale e surreale d’altronde è una dicotomia alla quale siamo già abituati, nella recente produzione narrativa di Amerigo Iannacone). È un modus operandi che troviamo in altri testi, oltre “Matrioska”, è una maniera di accendere (e spegnere) continuamente l’attenzione (o richiamarla altrove per non lasciare che troppo si esalti o si distragga)».
Ampio e puntuale l’intervento di Daniele Lombardi, di cui riportiamo un breve stralcio: «I racconti lasciano delle domande insolute, una punta di amaro, una sensazione "fastidiosa" come quella che prova il giornalista Valente prima di entrare davanti alla porta del dottor Morton (nomen omen) o il protagonista del racconto Matrioska al risveglio dai suoi incubi. Ma è una scrittura intrigante, che coinvolge il lettore e lo trascina a volte nelle atmosfere dai grandi romanzi gotici dell'ottocento. La voragine che si apre nel pavimento e inghiotte il protagonista a me ha ricordato "Il crollo della casa degli Usher" di Edgar Allan Poe e il dottor Morton che abita in Rue Morgue 33 non è un chiarissimo riferimento a i delitti della Via Morgue" dello stesso autore?»
«È simbolismo quello che si coglie nell’ultima silloge di racconti di Amerigo Iannacone. – Sono parole di Aldo Cervo – Attenzione però! Non è da credere che lo scrittore molisano di Venafro sia nuovo a tale genere di registro linguistico-espressivo. Le sue “Cronache reali e surreali” e la stessa raccolta di fiabe: “Il paese a rovescio”, ne sono eloquenti spie. Nel presente lavoro tuttavia il simbolismo s’incupisce, dando luogo a trame oniriche che sconcertano il lettore, fatte – come sono – di strane metamorfosi, evocazioni trans materiali, immaginifiche sembianze, come negli stati deliranti delle febbri alte».
Presente in sala un pubblico qualificato, tra cui poeti (Maria Benedetta Cerro, Filippo De Angelis, Maria Giusti), scrittori (Antonio De Angelis, Maurizio Zambardi), artisti (Ugo Martino).
Una nuova presentazione del libro si terrà domenica 2 ottobre, ore 18, a Formia, nella Libreria di Margherita, Via Rubino 42, nel corso di una serata in cui saranno presentati anche i nuovi libri di Giuseppe Napolitano, Leone D’Ambrosio e Pasquale Cominale e che si inquadra in un vasto programma di incontri letterari che va sotto sotto il titolo “La domenica qui”.
«Matrioska, raccolta di diciassette racconti di Amerigo Iannacone, – Scrive in una nota Maria Stella Rossi – conferma, consolida e nello stesso tempo approfondisce i temi ricorrenti della sua poetica, ampiamente scandagliata.
Tutto vira verso il surreale, all’assurdo in stile Jonescu e si tinge dei toni della narrativa noir.
Il déjà-vu, la scelta di piú piani narrativi, le conclusioni spiazzanti, l’ironia, espressione cercata per esprimere amare riflessioni, rendono i racconti insoliti e particolari.
La parola sogno è ricorrente, ma non ha nulla di consolatorio in quanto è sopraffatta da angoscia e da trasalimenti.
Vana è la ricerca di spiegare gli accadimenti della vita perché questa è bizzarra, strana, difficile da inquadrare.
Il dialogo interiore è intransigente, prova a chiarire e a dipanare la matassa ingarbugliata delle azioni umane, spesso banali, irrisolte, ineluttabili.
Sogno e realtà si miscelano in una pozione stordente. Si sovrappongono e quasi non tracciano confini.
La conclusione l’affidiamo alle parole dello scrittore che in corner salva il salvabile “Sogni e speranze sempre regolarmente delusi, certo. Scelte sbagliate? Sí, certo. Tante. Tutte, direi. Ma forse valeva la pena di vivere anche gli errori.”(‘In attesa del nulla”).
La morte, le delusioni, il tempo e i suoi inganni, il destino assurdo dell’uomo, che riconosce troppo tardi i cardini fondamentali dell’esistenza, hanno un momento di riscatto che avviene tramite la scrittura. È il racconto della vita piú che la vita stessa a salvarla dal nulla.
Vedi anche link: http://amerigoiannacone.wordpress.com/