Tuesday, January 05, 2010

Intervistata Paola Mara De Maestri

1. Chi e` Paola Mara De Maestri dal lato professionale oggi?

Professionalmente sono un’insegnante di scuola primaria. Nella scuola “A. Racchetti” di Sondrio ed ora nella scuola primaria “Don Ugo Sansi” di Regoledo, indipendentemente dalle discipline d’insegnamento che mi sono state assegnate nel corso degli anni, ho avuto la possibilità di occuparmi di poesia. Per cinque anni ho avuto modo di seguire l’organizzazione di un Concorso per le scuole primarie con le colleghe del Progetto Poesia e successivamente con l’esperienza che sto continuando ancora oggi con un Laboratorio Poetico per i bambini, un intreccio tra poesia, arte figurativa e musica.

2. Il viaggiare, gli incontri con altri poeti italiani e stranieri, la lettura, internet. Quanto sono importanti tali aspetti nella sua vita?

Internet è una straordinaria finestra sul mondo. Agevola in maniera esponenziale contatti e scambi con persone di ogni genere, permette di acquisire informazioni, approfondire conoscenze e di leggere svariati testi, senza contare l’opportunità impagabile di farsi conoscere. Utilizzo internet quotidianamente, per svolgere ricerche, per comunicare e coltivare rapporti anche con poeti tramite le mail e le chat. Le conoscenze e gli scambi che riesco a realizzare in tutto il mondo sono fondamentali per tutte le mie attività.

3. Come entra la poesia in tutto questo?

Per la poesia internet è un veicolo privilegiato, in quanto consente una rapida diffusione dei testi e anche una certa visibilità. Ci sono numerosi siti personali e portali che hanno spazi appositi dedicati ai versi anche di poeti esordienti o emergenti. Poi si possono trovare concorsi letterari e iniziative di case editrici e associazioni. Personalmente utilizzo internet sia per la ricerca di poesie per la scuola, per aggiornarmi su tutto quello che succede sulla poesia nel mondo, per la mia attività artistica e per la Bottega Letteraria de ‘l Gazetin. Con il Laboratorio Poetico del Circolo Culturale Filatelico Numismatico Morbegnese poi organizzo diverse iniziative anche con Associazioni estere e quindi la rete mi consente di mantenere ed alimentare i rapporti, come è successo con l’Associazione dei Poeti Maltesi.


4. Quando scrive una poesia lei sceglie uno stile conscio, libero e moderno, o preferisce lo stile tradizionale? Quali sono i limiti e i vantaggi di chi sceglie uno o l’altro stile?

Ci sono delle tecniche per apprendere la scrittura che vengono spesso utilizzate anche a scuola. Queste appartengono alle esercitazioni linguistiche. Una poesia può essere scritta seguendo un certo stile e anche delle regole, come le rime ecc. Non bisogna però a mio avviso curare esclusivamente il lato estetico, che pure è importante per poter raggiungere l’altro, ma occorre occuparsi maggiormente del contenuto e quindi del senso profondo del testo. Se si riesce a sposare la musicalità della parola e il messaggio si raggiunge un risultato apprezzabile. Personalmente scrivo in versi liberi. A volte utilizzo le rime, ma piuttosto raramente. Non voglio utilizzare schemi preconfezionati per la mia scrittura. Ritengo sia una questione personale la scelta di uno stile moderno o tradizionale, quindi i limiti e i difetti sono soggettivi. Privilegiando la scrittura libera la ritengo più spontanea e genuina.


5. Paola Mara De Maestri è attaccatissima al suo paese che si trova in montagna vicino alla frontiera con la Svizzera, in provincia di Sondrio. Quali sono gli aspetti che la colpiscono di più in questo ambiente e come viene riflesso nelle sue poesie?

L’attaccamento che nutro per la terra che mi ha dato i natali è autentico e molto radicato, nonostante io non sia al cento per cento Valtellinese. Da parte di madre ho anche origini friulane. La montagna è un tema a me profondamente caro in quanto Valtellinese, nata tra le Alpi, abituata a svegliarmi ogni mattino guardando quegli eterni monumenti naturali che ogni giorno mi appaiono sotto una luce diversa. L’atmosfera sembra sempre nuova. Le montagne hanno sempre qualcosa da raccontare, da svelare, da insegnare e anche se mutano i paesaggi e i contesti, da sempre sanno infondermi un senso di sicurezza e tranquillità unici. Non per niente le ho paragonate in un altro mio componimento anche a “profili di madre” e spesso nella mia poesia le montagne sono metafora di elevazione spirituale (come ha commentato la poetessa Donatella Bisutti nella prefazione del mio libro Il pane di sorriso).Viaggiando parecchio ho avuto modo di vedere paesaggi straordinari e culture diverse, ma ogni volta che faccio ritorno a casa mi rendo conto di quanto sia fortunata a vivere in questo straordinario ambiente di montagna. Sondrio è considerata da anni, tra le province italiane, ai primi posti nelle graduatorie nazionali sulla qualità di vita.

6. Lei oggi e` anche una poetessa affermata. Perché la necessità di pubblicare quello che uno ha scritto? Quali sono i ruoli del libro e di internet in questo riguardo?

Ho iniziato a scrivere giovanissima (nel 2010 festeggio 25 anni di poesia) ed ho tenuto i miei componimenti per diversi anni solo per me stessa e pochi amici. Scrivere per me è un’esigenza “fisiologica” oltre che spirituale e intima. Poi pian piano mi sono aperta agli altri, ho inviato alcune poesie a giornali e riviste, ed ho notato che venivano pubblicate. Ho partecipato ad alcuni concorsi ottenendo riconoscimenti, primo fra tutti “I giovani incontrano l’Europa” indetto dalla Rai nel 1991 e nel 2001 ho dato alle stampe il mio primo libro. Ho conosciuto poi Enea Sansi, direttore de ‘l Gazetin e si è aperta una fitta e proficua collaborazione che dura tutt’oggi. La scoperta di internet ha rivoluzionato la mia vita, anche dal punto di vista artistico. Non solo si ha la possibilità di incontrare altri con la stessa passione, ma si possono trovare concorsi, editori, occasioni. La poesia è anche comunicazione e in quanto tale ha bisogno di essere diffusa, per questo quando raggiungo un certo numero di componimenti li raccolgo in pubblicazioni. Da una decina d’anni ho un sito personale (www.paolamara.it ), sul quale è possibile trovare le informazioni artistiche che mi riguardano e anche collegamenti e segnalazioni con altri siti e portali.

7. Oggi stanno uscendo anche varie antologie poetiche multilingue. Quale potrebbe essere la ragione dietro tutto questo?

La poesia non ha confini e per fortuna. Indubbiamente a volte la traduzione “ruba” l’essenza della parola e la musicalità dell’opera. Ciò non toglie che sono giunti a noi travolgenti capolavori di autori stranieri. Le antologie in più lingue sono utili appunto per conoscere poeti di culture diverse, come scambio culturale e arricchimento personale.

8. Come insegnante lei ha anche familiarità con il mondo dei bambini. E’ stata anche centrale nell’incoraggiare questi ultimi a scrivere poesie tramite incontri faccia a faccia con poeti affermati e tramite l’organizzazione di concorsi appositi. Cosa ne dice a questo riguardo? Quanto e` importante il legame tra poesia, musica e disegno in questo caso?

La poesia è molto vicina ai bambini, secondo la mia esperienza. Fin dalla più tenera età i bambini entrano in contatto con la parola poetica grazie alle ninnananne, alle letture di filastrocche da parte dei genitori e dei nonni. A scuola bisogna continuare a stimolare il bambino che è naturalmente interessato coinvolgendolo con attività specifiche, incontri con autori e concorsi. Per quanto riguarda i concorsi però bisogna far capire che l’importante è impegnarsi, non necessariamente vincere. Infatti, la scelta dei testi è a discrezione di una giuria, che a seconda dei suoi componenti può essere orientata in un modo o in un altro. La poesia consente loro di potersi esprimere e di sviluppare la propria creatività. Ci sono diverse attività da proporre come osservare un dipinto può facilitare la scrittura poetica o ascoltare una musica. La parola poi ha già una sua sonorità e la figura di suono più conosciuta e amata dai bambini è la rima. A mio avviso anche nell’insegnamento scolastico, oltre alle attività ludiche ed estetiche, la poesia deve essere vissuta come canale privilegiato per promuovere l’espressività, anche attraverso il connubio con la musica e il disegno, e la riflessione sui contenuti. Per gli alunni delle medie e delle superiori abbiamo organizzato come Laboratorio Poetico del Circolo Culturale Morbegnese lo scorso anno scolastico un’iniziativa per far conoscere i poeti locali con la lettura dei loro libri. Progetto che è servito ad avvicinare i ragazzi alla cultura poetica locale e in molti casi a far scoprire la bellezza della poesia per la prima volta.

9. Lei ha anche diretto e collaborato nella pubblicazione di varie antologie poetiche co-autorate e anche internazionali, inclusa una con l’Associazione dei Poeti Maltesi. Tali progetti vengono apprezzati dal lettore in generale?

Ho iniziato ad occuparmi degli altri poeti dapprima con la Bottega Letteraria de ‘l Gazetin, poi con l’ideazione e la cura di concorsi e pubblicazioni per la Comunità Montana Valtellina di Morbegno e per la Casa Editrice Giulio Perrone di Roma. Ora da un paio d’anni con il Laboratorio Poetico del Circolo Culturale Morbegnese organizzo, con altri componenti del Circolo Culturale che si sono appassionati alla poesia. Faccio questo in quanto come autrice ho vissuto in prima persona le difficoltà a pubblicare e quindi ho pensato di fare qualcosa di utile per gli altri poeti. Mi dedico alla poesia con passione e riconoscenza in quanto sono convinta che “La poesia salva la vita”, come sostiene nell’omonimo libro la grande scrittrice Donatella Bisutti. Devo dire che qualche apprezzamento lo ricevo, anche se forse non tutti si rendono conto che quanto faccio con le mie varie iniziative è esclusivamente volontariato. Certo il tempo che dedico agli altri lo faccio senza nulla a pretendere da nessuno, ma forse a livello sociale ed istituzionale andrebbero maggiormente riconosciuti i meriti di chi spende tanto del suo tempo per la collettività. Io sono sinceramente molto grata alle persone che mi aiutano e mi sostengono nei miei progetti, anche loro volontari. Riconosco però che tra gli artisti non sia facile superare le barriere dell’individualismo, collaborare o riconoscere i meriti altrui.

10. La vera poesia e` universale. Eppure c’e` qualcosa che fa sì che la poesia scritta da una poetessa differisca da quella scritta da un poeta. Come reagisce a tale affermazione?

Le donne e gli uomini hanno esperienze e sensibilità diverse. Storicamente sono gli uomini che hanno avuto maggiore accesso agli studi e alle arti, mentre le donne, anche se meritevoli, non avevano la possibilità di emergere. Nel campo poetico direi che al giorno d’oggi le donne abbiano recuperato, visto il numero di poetesse e i due mondi, quello maschile e femminile, si sono avvicinati. Al di là delle possibili differenze legate al genere, io ritengo che la scrittura poetica vada valutata caso per caso. Ci sono esempi in campo musicale di testi straordinariamente allineati al vissuto e al sentire femminile scritti da uomini e interpretati da donne come ad esempio le splendide “Almeno tu nell’universo”composta da Bruno Lauzi e cantata da Mia Martini e “Quello che le donne non dicono” scritta da Enrico Ruggeri cantata da Fiorella Mannoia.

11. Paola Mara De Maestri crede di piu` nella poesia scritta solo come espressione artistica e estetica, o anche nella poesia che deve avere un messaggio particolare, soprattutto positivo?

Innanzitutto la poesia è comunicazione e in quanto tale deve riuscire a far breccia nel lettore, suscitando sensazioni, emozioni, riflessioni ed evocando ricordi. Poi la poesia a mio avviso ha una funzione importante anche a livello sociale, per questo deve contenere anche messaggi positivi. Questo non sempre è facile da ottenere in quanto a volte nei suoi componimenti lo scrittore esprime stati d’animo negativi o affronta tematiche sociali di particolare impatto emotivo. Io nelle mie poesie, anche quando descrivo situazioni estremamente dolorose come le guerre, le problematiche femminili, la condizione dell’infanzia, cerco di inviare messaggi di speranza, facendo notare che migliorare le cose è possibile. Occorre un po’ più di impegno da parte di tutti.

12. Quali sono i sacrifici ma anche le soddisfazioni riguardo la pubblicazione de LA BOTTEGA LETTERARIA? Com’e` nata l’idea e quali sono stati gli sviluppi durante questi anni della sua pubblicazione? Cosa dice della sua esperienza con TellusFolio e ’l Gazetin?

L’incontro con Enea Sansi, direttore de ‘l Gazetin e di Tellusfolio, è stato del tutto casuale. Ho ricevuto a casa una delle copie che ogni tanto vengono inviate per promozione de ‘l Gazetin e ho letto un articolo che riguardava la poesia. Ho contattato la redazione tramite email e da lì poi ho continuato la corrispondenza con Enea, finchè ci siamo incontrati personalmente ed è iniziata una fitta e proficua collaborazione che continua tutt’oggi. Dopo un anno che collaboravo con il giornale ho proposto ad Enea un inserto interamente dedicato alla poesia ed è nata la Bottega Letteraria, in quanto avevo percepito l’esigenza in provincia di avere un “luogo” d’incontro e di scambio tra i vari autori. Ora la Bottega Letteraria ha anche uno spazio in rete. Sono contenta del lavoro svolto finora (nove anni di attività nel 2010) in quanto ho avuto modo di intervistare personaggi illustri del panorama letterario contemporaneo ( Roberto Piumini, Donatella Bisutti, Daniela Marcheschi, Maurizio Cucchi ecc.) e perché ho pubblicato diversi artisti locali. Certamente realizzare l’inserto comporta un certo impegno e per questo continuo a chiedere incessantemente il contributo dei lettori per offrire sempre un servizio migliore. Per ‘l Gazetin poi continuo a scrivere mensilmente articoli di vario genere e anche per Tellusfolio (in particolare mi occupo di “Si, viaggiare” e della Bottega Letteraria online). Queste collaborazioni mi richiedono tempo ed energie, in quanto bisogna rispettare anche delle scadenze in particolare per l’uscita del mensile. Però spendo volentieri quello che posso, sperando di fare qualcosa di utile. Sono riuscita poi dopo un certo periodo di praticantato e un certo numero di articoli a ottenere anche la qualifica di pubblicista, con l’iscrizione all’ordine dei giornalisti della Lombardia.

13. Com’e` dal punto di vista umano? Come trascorre una sua giornata normale?

Le mie giornate non sono sempre uguali, in quanto gli appuntamenti sia personali sia in campo lavorativo le rendono diverse. Normalmente al mattino sono al lavoro a scuola e quando sono previste delle riunioni capita di rientrare anche al pomeriggio. Il lavoro d’insegnante poi non finisce con il termine delle lezioni, in quanto ci sono da programmare le attività, correggere quaderni e verifiche e dato che si lavora in team ci sono verbali e progetti da stilare e aggiornare. Ci sono periodi più impegnati e altri, in particolare i mesi estivi, nei quali essendo in ferie dalla scuola riesco a gestire meglio il tempo, anche per le mie attività di volontariato e per i viaggi. Viaggiare è molto importante per me in quanto mi consente di arricchire il mio bagaglio culturale e di crescere a livello umano. Visitare realtà diverse, vedere usi e costumi differenti, mi permette di apprezzare maggiormente quello che ho la fortuna di avere e mi spinge a fare di più per il prossimo.
Per poter ogni tanto avere del tempo libero o per potermi godere qualche giorno vacanza e viaggiare, devo spesso lavorare anche di domenica o fino a sera tardi. Il minimo comun denominatore di tutti i giorni dell’anno è la poesia. Non c’è giorno che non pensi almeno una volta alla poesia, parte integrante e insostituibile della mia esistenza.

Patrick Sammut

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