Eran centinaia, migliaia, eventualmente milioni
lunghi vagoni assassini.
Eran centinaia, migliaia, eventualmente milioni
portati lontano, lasciando dietro solo
lunghe scie di fumo nero, ovvero,
spazi vuoti, deumanizzati
spazi abitati dall’assenza in assoluto
dove l’Assoluto era assente.
Eran centinaia, migliaia, eventualmente milioni
di uomini, donne, bambini
un unico destino, una solo punto fatale.
Arrivarono alla meta e non videro
né luce né vie d’uscita
ma solo la fine.
Eran centinaia, migliaia, eventualmente milioni
e le ultime cose da ricordare furono
un denso fumo nero
e la disperazione che gridava disperata.
Oggi solo la memoria
di centinaia, migliaia, eventualmente milioni
una memoria che pochi – o tanti? - vogliono eradicare.
Oggi solo un’immagine sfumata, sfuocata,
e un’umanità che dimentica
umanità degenerata.
Patrick Sammut
(28.01.2014)
Questa poesia si trova anche sul sito:
http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php&cmd=v&id=16967
Questa poesia si trova anche sul sito:
http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php&cmd=v&id=16967
No comments:
Post a Comment