Scrivere - 4, 2010 di Enrico Nicolò
Stando di fronte alle foto di Enrico Nicolò non si sa
esattamente se si sta guardando l’orizzonte (o quella linea elusiva tra terra,
mare e cielo) o il più profondo angolo dell’io. Sono immagini che tante volte
fungono da invito alla conversazione con l’io stesso. Continuano a riemergere
nella propria mente o a riapparire ogni volta che ci
si trova in compagnia della propria solitudine. Hanno anche un’eco, un
riverbero molto forte che continua a richiamare dentro l’essere di chi le
guarda o le osserva a lungo. Fanno ricordare il rapporto tra il qui e l’ora, e
l’altrove; ma anche la dialettica tra una dimensione che si crede di conoscere,
e l’altra che si crede di non conoscere. Osservare
tali foto è come un salto nel nulla o viceversa,
un salto nel tutto: tutto quello che ci avvolge anche se ne siamo consapevoli
parzialmente; nulla, perché gridano la verità, quella che tutto alla fin fine
verrà ingoiato da un buco tutto bianco o tutto
nero. Ricordano pure, anzi quasi gridano nel loro poetico silenzio il fatto
ineluttabile che l’uomo qua è solo di passaggio e che la destinazone è diversa;
si guarda altrove.
Intanto, le foto di Enrico hanno vinto il primo premio della sezione Fotografia al Premio d'Arte Biennale Internazionale di Asolo.
Vedere i link: www.enriconicolo.it
www.biennaleasolo.org
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