Un incontro davvero interessante. Dopo l’introduzione della preside Elisabetta Guarini in veste di coordinatrice, un breve intervento dello scrittore Amerigo Iannacone che ha presentato il relatore Aldo Cervo, scrittore, storico, critico letterario e amico del Molise.
In un’ampia relazione, una lectio magistralis, Cervo ha poi illustrato il romanzo inquadrandolo nell’epoca storica e facendone un’approfondita, partecipata, analisi critica e psicologica, sempre però col suo modo di parlare chiaro e brioso.
Ed ecco la conclusione del suo intervento: «Sembrerebbe, l’andamento complessivo delle esperienze e delle riflessioni del Lampedusa – per il tramite del suo personaggio protagonista – propendere per una concezione materialistica della vita. E invece a me pare piuttosto di cogliervi una fede dolorante, di chi s’aspettava altro dalla Creazione; una fede che non si emancipa – come in certi Spiriti Eletti – dal mistero dai mille interrogativi. Una fede che sembra assumere la forma di una protesta cosmica per un progetto di Salvezza costruito sulla sofferenza, anche, se non sopratutto, degli innocenti. Sul quale progetto una volta il buon Dio un qualche chiarimento ce lo dovrà pur dare».
Il prossimo appuntamento, per sabato 11 dicembre, è con Domenico Riccio che parlerà sul tema: “Oriana Fallaci: 50 anni dentro e fuori la storia”.
Nelle immagini:
Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la copertina originale del Gattopardo.
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